Dai laghi Pinter (olio su tela 30x90) di Stefania Paglialunga

dai laghi Pinter (olio su tela 30x90)

mercoledì 10 ottobre 2012

8° Gran Fondo dell'Eleuterio a Rocca Busambra - Marineo 07/10/2012


Per la prima volta provo ad andare oltre la distanza dei 42 km in una prova di MTB e decido di partecipare ad una gara che, a fronte dei 56 km dichiarati, si snoda attraverso un percorso che attraversa la R.N.O. di Ficuzza ed unisce i paesi di Marineo, Godrano, Mezzojuso. Non nascondo una certa ansia pensando al fatto di superare la distanza che fino ad oggi avevo affrontato solo due volte. Ma la curiosità di vedere e conoscere nuove sensazioni mi ha spinto ad iscrivermi senza esitazione e a presentarmi puntuale la mattina di domenica ai nastri di partenza. Questa volta ho un nuovo compagno di avventure che percorre insieme a me la primissima parte della gara: si tratta di mio nipote Emanuele, che da pochissimo ha conosciuto la MTB ed è all'esordio assoluto in una competizione. Si cimenta nel percorso breve di 35 km e procediamo insieme fin quando il bivio divide i due tracciati. Partiamo con circa mezz'ora di ritardo rispetto alla tabella di marcia dopo un giro del paese per formare la griglia di partenza. La giornata è ottima, la temperatura è ideale ed il terreno è in ottime condizioni. Ci sono tutti gli ingredienti per divertirsi. Si parte dalla piazza centrale di Marineo e si comincia subito a salire percorrendo un tratto di strada asfaltata per poi entrare nel bosco affrontando suggestivi e abbastanza tecnici single tracks fra gli alberi che ci portano in prossimità della località Santa Barbara. A questo punto i due percorsi si dividono: a destra si procede per il corto ed a sinistra per il lungo. Lasciato il bosco si arriva al tratto asfaltato che ci conduce a Godrano e si intraprende una strada bianca in leggera discesa: è un tratto molto scorrevole e si procede ad una certa velocità. Si ricomincia quindi a salire e ci si prepara all'attraversamento di Mezzojuso: dopo una salita molto impegnativa si giunge infatti nella piazza centrale dove il punto di ristoro risulta molto gradito. Ma l'ascesa non è finita in quanto si dovrà arrivare all'Alpe Cucco ad un'altitudine di circa 1.000 mt e procedere quindi verso Ficuzza. La salita comincia a farsi sentire, anche se intervallata da qualche piccola discesa. Quando finalmente entriamo nella reggia e giriamo intorno al grande giardino, abbiamo percorso 38 km e ci accingiamo ad entrare nuovamente nel bosco per andare verso la diga del Lago Scanzano. E, proprio dopo aver lasciato Ficuzza, avviene quello che non mi auguravo: in discesa ed ad elevata velocità percorro un tratto costituito da gradoni. A causa di un forte sobbalzo, la mano destra perde la presa del manubrio e cado rovinosamente procurandomi una serie di ferite  al gomito destro e alle ginocchia. Nulla di grave per fortuna ma una gran paura ed un forte bruciore. Inoltre ho una brutta sorpresa: gli ingranaggi del cambio del rocchetto hanno preso una forte botta ed adesso non entrano più i primi due rapporti, non appena provo ad inserirli infatti salta la catena ed il terzo ingranaggio procura un forte rumore. Nelle salite forti sarò costretto a scendere perché non potrò affrontarle con rapporti più duri. Poco male: sono nella seconda parte di gara e non saranno certo questi dettagli a farmi desistere dal portarla al termine. Finalmente, dopo un tratto in mezzo al bosco, si arriva alla diga del lago. Il passaggio risulta molto suggestivo e ci immette nella salita finale verso l'arrivo a Marineo. Il conta chilometri della bici lascia facilmente capire che andremo oltre i 60 km e le gambe risentono ampiamente della distanza già percorsa. Il tratto che precede l'arrivo è infatti costituito da una forte salita che ci ricollega alla strada asfaltata prima di rientrare definitivamente nel paese. La percorro alternando momenti di pedalata a momenti di spinta della bici. Finalmente la discesa finale verso l'arrivo e la vista di Stefania che in prossimità dello striscione di arrivo  immortala questo momento e allieta ulteriormente il termine delle mie fatiche. Sono trascorse 5 ore e 8 minuti dalla partenza e concludo così la mia terza esperienza in MTB. Sono sempre più convinto che mi cimenterò sempre più spesso in gare come questa. Chissà, magari imparerò ad affrontare la discesa senza prendere troppi rischi e, perché no, anche a non cadere! Un particolare complimento al nipotino Emanuele che ha concluso i 35 km in 2 ore e 45 minuti dimostrando che ha la stoffa per poter far bene e, sono sicuro, che anche per lui questo è solo l'inizio.


A causa della caduta a Ficuzza il segnale si interrompe e non viene più segnato il percorso fino al lago Scanzano quando resetto il GPS. Poi, all'arrivo, dimentico di bloccare il tempo.


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