Dai laghi Pinter (olio su tela 30x90) di Stefania Paglialunga

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martedì 21 agosto 2012

Ecotrail della Luna - Caltavuturo 18 e 19 agosto 2012

L'espressione di soddisfazione dopo l'arrivo della 1° tappa

L'arrivo della 2° tappa insieme a Franco Mura



Francamente non pensavo proprio di poter essere presente alla settima prova del circuito Ecotrail Sicilia 2012, la caduta sull’Etna mi aveva costretto a due settimane di stop agli allenamenti e a molte notti insonni a causa del forte dolore alla parte destra della cassa toracica. Due giorni prima delle gare la decisione: mi sento pronto a provare a correre ma, nel caso in cui il dolore si fosse riproposto, mi sarei prontamente fermato. Si affronteranno due prove: la 1° alle 20,30 del 18 agosto, muniti di lampada frontale e fischietto,  la 2° alle 8,30 del 19 agosto. In entrambe le prove si affrontano 13 Km ed il percorso sarà il medesimo. Una nuova formula, purtroppo obbligata, causata da un deprecabile motivo: il sindaco di Sclafani Bagni non concede il permesso agli atleti di transitare nel “suo” paese adducendo generiche e poco verosimili motivazioni. Non esprimo alcun giudizio e lascio a chi legge ogni possibile commento. Credo però che il danno maggiore sia stato subito proprio da Sclafani Bagni che perde un’occasione di visibilità. Malgrado ciò, l’idea di vedere il percorso che ho sempre affrontato di sera e di conoscere tutto ciò che circonda i sentieri che abbiamo sempre percorso nel buio totale non mi dispiace affatto. Alle 20,30 di sabato tutti pronti per il via dalla viva voce del sindaco di Caltavuturo. Si comincia subito con la salita di circa 2 Km verso la rocca di Sciara: una vera e propria scalata fra le stelle che ti porta ad una quota di poco più di 1.000 metri. Non sento alcun problema alle costole, ma ancora aspetto a cantar vittoria. Presto arriverà un lungo tratto di discesa e così potrò verificare se tutto è a posto. Giunto in vetta, comincio la discesa e, fortunatamente, mi rendo conto che il dolore è minimo e posso correre come so fare e come mi piace. Mi lancio alla grande e, come spesso in discesa (specialmente se tecnica), supero tantissime persone. Nonostante l’umidità causi una notevole sudorazione, il fresco della sera attenua gli effetti della fatica e così arrivo anche alla salita finale che mi porta al castello prima di scendere nuovamente al paese per l’arrivo. Concludo la 1° prova in 1 ora e 45 minuti. Sono soddisfatto perché mi sento di aver ripreso ad andare come voglio ed in salita (il mio “tallone d’achille”) sono riuscito a mantenere un’andatura accettabile. Adesso un boccone e tutti a nanna: alle 6,00 mi dovrò alzare e fare colazione ed alla 8,30 ci sarà la partenza per la 2° tappa. Pronti via, partiamo puntualissimi ed iniziamo immediatamente i 2 Km di salita delle rocca di Sciara. Scopro uno splendido panorama che di notte non potevo vedere ma vedo anche l’obiettivo da raggiungere che appare molto in alto e crea un certo senso di scoraggiamento. Ma, come spesso mi capita di pensare, basta mettere un piede davanti all’altro e non pensare troppo alla fatica. Questo permette di raggiungere obiettivi che non immagineresti. All’inizio della discesa ho una brutta sorpresa: avverto un dolore al fianco destro che non mi permette di correre forte come avevo fatto la sera prima. Forte delle esperienze precedenti, decido di mettere il pilota automatico, riduco l’andatura e mi rendo conto che, malgrado la visibilità sia ovviamente migliore di quella notturna, sicuramente non riuscirò ad eguagliare la prestazione precedente. Comunque vado e patisco particolarmente anche il forte caldo che, unito all’affaticamento della 1° tappa, riduce ulteriormente la velocità. Va bene così, adesso devo risparmiare energie per affrontare la salita finale che porta al castello sopra al paese ed inoltre, il fatto di andare più piano, mi permette di osservare meglio i posti che attraverso ed il panorama che mi si propone. All’ultimo ristoro mi rifocillo adeguatamente, mando giù qualche spicchio di mela, un paio di bicchieri d’acqua e mi lancio. Finalmente sono in cima e affronto gli ultimi gradini prima di rientrare in paese per l’arrivo. Proprio sul rettilineo finale sento la voce di Franco Mura, lo aspetto ed insieme tagliamo il traguardo abbracciati in 2 ore nette. Ho impiegato 15 minuti in più del giorno prima, ho sofferto particolarmente il caldo ma mi sento, come sempre mi accade, soddisfatto ed appagato. Adesso un bel mesetto di riposo ed allenamenti. Salterò l'Ecomaratona di Pantelleria (ottava prova), a settembre una gara di mountain bike tanto per cambiare sull’Etna e ad ottobre la nona prova del circuito, su un percorso di 25 Km, che si svolgerà nella R.N.O. delle Zingaro.



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