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Passaggio al 10° km
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Passaggio al 10° km |
Che si sarebbe trattato di una gara durissima l'avevamo compreso già dal giorno precedente. Il cielo sempre coperto e la pioggia incessante avevano lasciato poca possibilità alle speranze di una gara sotto il sole. Ci presentiamo infatti alle sette del mattino alla partenza presso l'area attrezzata di Champleve avvolti dalla nebbia e bagnati da una fittissima pioggia. Partiamo puntualissimi intorno alle 7.30 affrontando l'insidiosa discesa in picchiata verso Valtournenche lungo un bosco. Il terreno è particolarmente scivoloso e bisogna stare molto attenti a non scivolare sulle rocce bagnate. Giunti in paese imbocchiamo la strada che sale verso Crepin e cominciamo a salire verso la balconata del Cervino un percorso di circa 3 km in piano dal quale, nelle giornate di sereno, si corre con la vista costante su tutta la parte alta della valle. Le tre gallerie che incontriamo ci riparano per qualche minuto dalla pioggia che continua incessante. Sono completamente inzuppato ma questo tratto risulta suggestivo anche così perché sembra di correre sospesi in mezzo alle nuvole e finalmente al km 10 si arriva al 1° punto di ristoro presso l'area Perreres. Adesso si ricomincia a salire lungo il sentiero 107, una bella arrampicata lungo il bosco e finalmente siamo a quota 2.100 circa. Abbiamo raggiunto il sentiero 35 che ci porterà al rifugio Duca degli Abruzzi a quota 2.800 mt. Si sale e si scende più volte lungo un percorso molto meno appariscente ma nel quale si individuano molto bene le indicazioni in rosso apposte dagli organizzatori. Si attraversano parecchi torrenti anche molto impetuosi, finisco un paio di volte con le gambe a mollo. Adesso sono un po' in difficoltà, le scarpe sono completamente inzuppate ed i piedi cominciano a farmi male. Ma la voglia di continuare è forte, la vista dall'alto della valle e poi di Cervinia rendono l'idea che stiamo passando in alto. Mentre si percorre una delle tante creste delle morene, qualche timido raggio di sole dissipa la fitta coltre di nebbia e ci mostra una parte delle vette che abbiamo sopra di noi. Faccio amicizia con uno stambecco e continuo il sali e scendi che, finalmente, mi porta al punto più alto del percorso dove finalmente ci attende il punto di ristoro. Si continua tra le pietraie delle morene con spettacolari scenari fino a raggiungere Plain Maison, si passa sotto la diga del lago di Goillet e si intraprende una strada in piano lungo una ferrovia che seguiamo per alcuni km. Da lontano scorgiamo in mezzo al bosco Cheneil il piccolo paesino dal quale comincerà la discesa verso l'arrivo. Ci aspettano però ancora parecchi tratti di discesa e salita. Quando credi di essere in prossimità, ecco che ti si presenta un nuovo tratto duro e poi ancora un altro. I piedi adesso sono veramente provati, sento un chiodo fisso sotto la pianta destra (poi rivelatasi una piaga) e ho preso due storte alla caviglia destra a causa delle rocce scivolose. Si arriva a Cheneil e si comincia a scendere lungo un sentiero a zig zag nel bosco molto insidioso e bagnato. Ormai non riesco più a correre, ho troppi dolori ai piedi ma sono contento perché sono vicino a terminare una gara secondo me molto dura (ovviamente per le mie potenzialità). Dopo il tratto nel bosco finalmente sono nuovamente in vista dell'arrivo. Volatona finale con festa grande delle mie figlie e di Vincenzo (il figlio di Gianmauro Scardavi). E festa grande dei miei compagni di avventura. Un bel gruppo quello del team Sicilia in terra valdaostana. Concludo in 8h 11m e mi sento veramente soddisfatto. Adesso ci ritroviamo tutti insieme sotto il gazebo per la premiazione, ci facciamo sentire quando qualcuno dei nostri viene premiato e la sera ceniamo tutti insieme per festeggiare.
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