Dai laghi Pinter (olio su tela 30x90) di Stefania Paglialunga

dai laghi Pinter (olio su tela 30x90)

domenica 3 agosto 2014

Etnatrail 64 km - 2 agosto 2014



Dopo la conclusione della gara di 30 km dello scorso anno, avevo appreso la notizia che per l'edizione del 2014 la distanza sarebbe stata più che raddoppiata con un aumento notevole anche del dislivello. La mia reazione di allora era stata, a caldo, di rifiuto totale della sola idea di partecipare.
Ed infatti, come succede regolarmente, ieri alle 5.30 del mattino eccomi schierato ai nastri di partenza. 
Partiamo un quarto d'ora dopo a causa del leggero ritardo del sorgere del sole ed affrontiamo i primi 15 km al fresco, quasi totalmente in discesa con qualche strappetto di salita che non crea alcun problema alle gambe ancora fresche. Siamo scesi da quota 1.800 s.l.m. a quota 1.295 s.l.m.. Adesso però si comincia a fare sul serio, ci aspetta la prima delle due grandi salite: quella che ci porterà sulla cresta della valle del Bove a quota 2.200 s.l.m.. Passiamo dal rif. Citelli e facciamo scorta di acqua, infatti il prossimo ristoro sarà al 36 km per il passaggio intermedio da Piano Provenzana. Comincio la salita bene, le gambe ci sono ed imposto un passo regolare. Il tratto nel bosco mi consente di non avere problemi con il mio avversario principale: il caldo. Ed infatti puntualmente, quando si presenta l'ultimo tratto e il passaggio sulla cresta, con il sole già alto e molto caldo malgrado la quota, comincia la solita crisi. Neanche questa però distoglie la mia attenzione dallo splendido panorama che si ammira: a sinistra l'immenso bacino di lava dalla valle e a destra il mar Ionio.
Decido di fare una piccola sosta per alimentarmi e recuperare energie. E la scelta si dimostra azzeccata in quanto adesso posso affrontare la discesa verso Piano Provenzana con maggior lucidità. Finalmente, alle 11.50 circa arrivo al punto di ristoro e preparo, mangiando anche dei pezzi di prosciutto e polenta, la seconda e ben più dura salita. Scenderemo infatti per 4 km circa fino a quota 1.500 s.l.m. e quindi il nostro obiettivo sarà il cratere centrale dell'Etna a quota 3.000 s.l.m. Il rumore delle bocche recentemente aperte ci accompagna per tutta la gara. Continui boati come cannonate e rocce scagliate molto in alto sono quello che costantemente si vede puntando verso la cima del vulcano. La salita diventa veramente dura dopo il km 51. La pendenza aumenta notevolmente e non concede tregua alle gambe già provate dai passaggi attraverso le varie colate laviche. Anche in questo tratto imposto un passo regolare, ma nell'ultimo tratto comincio a sentire i principi di cedimento fisico che si manifesterà con tutte le sue conseguenze negli ultimi 2 km di salita, proprio sotto le bocche da cui provengono le cannonate di cui parlavo prima. Sembra proprio che la benzina sia finita ed il ritmo diventa davvero lento, l'andatura barcollante e il vento (molto forte a questa quota) sempre contrario. Ma ormai manca poco per la discesa finale e poi solo 5 km circa mi separeranno dall'aver vinto la mia scommessa: quella di arrivare sano e salvo.
Il primo tratto di discesa ci porta verso l'osservatorio e attraversiamo un piano che sembra essere più lunare che terrestre. Poco dopo si comincia a scendere nella sabbia lavica. Il tratto indubbiamente più divertente con una pendenza che mai avevo provato in cui bastava lasciarsi andare e tenere il corpo inclinato verso dietro. E' davvero emozionante girarsi ed osservare il dislivello percorso in poche centinaia di metri: sembra di essere scesi da un muro. Dopo qualche km ecco che vedo nuovamente Piano Provenzana. La solita sosta per svuotare le scarpe piene di sabbia lavica e l'ultimo tratto (molto pietroso) verso l'arrivo. Adesso è il momento di raccogliere tutte le energie ancora disponibili per completare questa avventura. Finalmente scorgo in lontananza le sagome di Stefania e Chiara che, come di consueto, mi incoraggiano e mi accompagnano letteralmente al traguardo. Concludo in 13 ore e 15 minuti. La scommessa con me stesso è vinta!


domenica 12 gennaio 2014

Ecotrail della Ficuzza - Il gran finale - 22 dicembre 2013



Gara come sempre affascinante e dura. Il terreno, tutto sommato in accettabili condizioni, nasconde tutte le insidie che in un terreno fangoso può incontrare un corridore. I polpacci devono fare gli straordinari e i crampi sono sempre in agguato. Siamo circa 250 e la giornata è dalla nostra parte: dopo un inizio con qualche nuvola minacciosa, uno splendido sole infatti ci illumina e ci prospetta una mattinata di puro divertimento. Mi sento bene e parto, come sempre, prudentemente. Il primo tratto infatti si corre senza particolari pendenze e ti permette di impostare un certo ritmo che viene successivamente smorzato dalla prima salita che ci porta verso il Gorgo Lungo, il Gorgo del Drago e la Peschiera del Re. Nella parte centrale si scende verso Santa barbara e si intraprende la salita verso il Pulpito del Re. Le gambe girano e mi accorgo che, anche in salita, riesco a tenere il ritmo di gente indubbiamente più forte (e leggera) di me. Nell'ultima discesa verso l'arrivo riesco ad impostare un'andatura veloce e taglio il traguardo con un ottimo (per me) tempo di 2 ore e 31 minuti. E' il mio miglior piazzamento da quando affronto questa gara.
Ed anche per quest'anno abbiamo finito, l'allegra brigata del trail può tirare le somme di una stagione che ha visto un numero inferiore di gare ma non una inferiore qualità dei percorsi. Adesso ci salutiamo e ci facciamo gli auguri e ci ritroveremo, come ogni anno, a marzo per il primo appuntamento del 2014.




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